Angela Spocci, presidente di “Parma è Cultura”, già direttrice del Teatro Regio, commenta così i sette anni di Anna Maria Meo alla direzione del Teatro Regio di Parma, duplice mandato che si è concluso in questi giorni: “Credo che – come ho già avuto modo di dire – abbia chiuso molto male il suo mandato con un Festival Verdi che ha visto, nella serata di apertura, protagonista l’Orchestra e il Coro del Teatro Comunale di Bologna, ma la responsabilità di questa scelta infelice va condivisa con l’ex sindaco Federico Pizzarotti e con il Cda della Fondazione Teatro Regio.
In generale devo dire che tutti gli sforzi di Anna Maria Meo di questi anni si sono focalizzati sulle manifestazioni verdiane, a scapito della stagione lirica tradizionale, che è la vera forza di questa città. Se si soffoca eccessivamente la tradizione e la passione musicale temo che, nel corso del tempo, anche il Verdi Festival ne risentirà. Capisco che il Festival proietti su una scena internazionale, che evidentemente è ciò a cui Meo era più interessata, ma questa scelta è stata un danno per una caratteristica peculiare di Parma: l’amore per la lirica e per il Teatro Regio.
Tra l’altro, la stagione lirica tradizionale, se fatta in coproduzione con gli altri Teatri Lirici di Tradizione della regione, costituisce un supporto importante di lavoro per le masse artistiche coinvolte, oltre a un contenimento costi.
In sostanza il Teatro Regio ha smesso di produrre cultura e di esportarla e quindi non sono più state difese le maestranze che qui lavoravano.
Tornando al Festival Verdi, fortunatamente la Meo ha continuato avvalendosi della formula ideata e inaugurata con successo da Pietro Vignali nel 2007, ma in diverse situazioni, le produzioni non hanno trovato l’apprezzamento del pubblico e sono state contestate. Aggiungo, infine, che è stata cancellata la stagione della danza: un altro forte depauperamento della proposta complessiva del Teatro”.