Pietro Previtera (trotskista): “Il PCI fu un freno alla rivoluzione: cambiava il padrone a Mosca, cambiava la sua linea”. VIDEO

Pietro Previtera, nella foto a sinistra

Pietro Previtera, professore di storia e filosofia, militante marxista, ha partecipato al webinar “Quando a Parma c’era il PCI…” sul tema “Il PCI visto da un 40enne trotzkista”. (leggi:  Il PCI di Parma vive ancora, in una serata su Zoom – di Andrea Marsiletti)

Riportiamo alcuni stralci del suo intervento, rimandando l’esposizione completa alla visione del video sotto: “Il PCI nasce come un partito rivoluzionario delle classi subalterne che, dopo molti adattamenti e scivolamenti, è finito nel PD, che è esattamente l’opposto di un partito rivoluzionario.

Negli anni ’20-’30 l’Internazionale socialista si stalinizza, le voci in disaccordo vengono liquidate e la linea di tutti i partiti comunisti, ahimè anche il nostro, viene data da Mosca nell’interesse di Stalin e della sua cricca. Poi Togliatti costruirà il mito che il suo PCI era l’erede di quello di Gramsci e Bordiga (quest’ultimo espulso perchè dichiaratamente antistalinista).

Quando Stalin cambia opinione e sostiene che bisogna creare fronti comuni contro il nazi-fascismo, i comunisti italiani si adattano e da un giorno all’altro le social-democrazie non sono più equiparate al fascismo.

Nella Resistenza, alla quale i comunisti diedero il maggiore apporto per numero e per coraggio, non c’era alcun orizzonte di classe, mancò la volontà di unire la lotta antifascista a quella rivoluzionaria.

Leggi anche: Mirco Sassi (segretario del PCI di Parma 1976-1983): dal PCI al modello Bonaccini. VIDEO

Leggi anche: Marcella Saccani: “Io con Mario Tommasini, un eretico per amore”. VIDEO

Leggi anche: Sergio Serventi: “Negli anni ’70 i cattolici coerenti dovevano essere di sinistra. Io ex cattolico del dissenso nel PCI”. VIDEO

Nel 1953 muore Stalin che l’Unità saluta come il più grande benefattore dell’Umanità; poi arriva Kruscev che, a corpo ancora caldo, bolla Stalin come “un mostro, uno psicopatico, un dittatore sanguinario”. Cambia il padrone a Mosca, cambia la linea del PCI.

Quando Berlinguer negli anni ’70 liquida definitivamente la linea rivoluzionaria e dà vita al compromesso storico con la DC, ciò è solo l’esito di un percorso che arriva da lontano.

Il PCI ha poi sempre svolto un ruolo di pompiere, non di incendiario”. AM

lombatti_mar24