Zanichelli (M5S): “Dopo anni di insulti, Pizzarotti si fa candidare da Di Maio. Il collante è la poltrona”

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Davide Zanichelli

Di Maio? “Incapace e incompetente”. “Venditore di fumo e spara palle”. Per anni Federico Pizzarotti ha attaccato, con critiche che sfioravano l’insulto, Luigi Di Maio. Ma ecco che Il Corriere della Sera oggi scrive che “il segretario del Pd Enrico Letta e Luigi Di Maio per “Insieme per il futuro” avrebbero stabilito le modalità della candidatura alle elezioni politiche del 25 settembre proprio di Pizzarotti. Addirittura, secondo le notizie di stampa, l’ex sindaco di Parma verrebbe candidato proprio da Di Maio!

“Quando l’interesse sono le poltrone, non sorprende che perciò che avversari politici, quando fa comodo, diventino alleati a prescindere dagli orientamenti di programma. Di Maio stesso, con il suo voltafaccia rappresentato dall’abbandono del M5S per creare un partito di idee completamente opposte, ammesso che “Insieme per il futuro” ne abbia qualcuna, ne è un chiaro esempio. Però ha oggettivamente del grottesco quello che sta accadendo con la candidatura nelle file di Di Maio dell’ex sindaco Federico Pizzarotti, che mostra di non farsi alcun problema a comportarsi in modo diametralmente opposto a quanto fatto per anni”, commenta in una nota il deputato emiliano del M5S Davide Zanichelli.



“Ora, al di là delle considerazioni di tipo etico che ognuno può trarre”, sottolinea l’esponente pentastellato, “esiste una questione politica. Quali sono le basi politiche della candidatura di Federico Pizzarotti passato da +Europa nelle scorse europee ad una lista facente capo a Di Maio, che fino all’altro ieri e per anni ha tacciato di incapacità, incompetenza, mancanza di visione?”

“A me sembra che il collante di questo accordo sia uno solo: la gestione e il mantenimento di cariche e potere in un fritto misto politico che arriva fino a Brunetta passando pure per Casini. In un simile calderone non possono trovare posto temi progressisti. Non possono trovare spazio obiettivi politici ambiziosi che mettano al primo posto la tutela dell’ambiente e la giustizia sociale, perché questi saranno inevitabilmente subordinati alla personale corsa alle poltrone. Riflettano bene gli elettori sulla vera natura di questa alleanza dove, per qualche poltrona, i nemici acerrimi diventano in uno schioccar di dita inseparabili alleati di convenienza”.