Le associazioni Oltretorrente Rinasce e Vivi Parma, preoccupate per la crescente desertificazione del centro storico e dell’Oltretorrente hanno realizzato una mappa precisa e dettagliata dei negozi sfitti nei due quartieri cardine di Parma. Una fotografia preoccupante della situazione in cui versano queste due zone, che è stata consegnata a Pietro Vignali. L’ex sindaco, su questo quadro allarmante, ha presentato un’interrogazione alla Giunta Comunale.
Da questa mappa emerge un quadro molto fosco, prevedibile in termini generali ma non nei numeri che parlano di quasi 300 negozi sfitti senza considerare i borghetti dell’Oltretorrente: 203 nel centro storico e 72 nell’Oltretorrente.
Per quanto riguarda il centro storico, colpisce sicuramente la crisi di alcune strade come Via Garibaldi con 15 negozi sfitti, stupisce ancor di più Via Repubblica con 21.
Le laterali, un tempo ambitissime. Vanno ancora peggio, Via Saffi, Borgo Regale e Borgo Collegio Maria Luigia perdono 25 attività.
Ma non sono indenni nemmeno i salotti buoni di Parma, Via Cavour e Via Farini, che ne perdono 7, oltre ai 6 che hanno chiuso i battenti in Borgo Riccio, i 4 in Borgo Felino, i 7 in Via XXII Luglio, i 6 in Via Nazario Sauro e i 5 in Borgo Giacomo Tommasini. Nove le “perdite” all’ombra del Duomo, in Borgo del Correggio.
Borgo Angelo Mazza conta invece 4 serrande abbassate.
Via Mazzini. Ancora peggio. Otto i negozi persi dalla Via, mentre Galleria Bassa dei Magnani e Galleria Polidoro ne contano sette.
Per quanto riguarda l’Oltretorrente colpiscono le 39 serrande abbassate in Via Bixio, completamente desertificata nel tragitto da Piazzale Corridoni a Via Costituente. Venti i negozi persi da Via d’Azeglio, sette quelli in Via Imbriani, sempre più desolantemente abbandonata al degrado.
Pietro Vignali, colpito da questi numeri, ha presentato un’interrogazione che pone l’attenzione sulle politiche per il commercio, l’accessibilità e sull’applicazione del regolamento “per l’esercizio delle attività artigianali e commerciali nel centro e nell’oltretorrente.
“La desertificazione è una strage silenziosa figlia di più fattori” – spiega Vignali – “paghiamo un ritardo su svariati piani. In primis, il regolamento del commercio nel centro è rimasto in un primo momento nel cassetto per più di un anno, poi è stato annacquato con modifiche che lo hanno snaturato e indebolito.
In merito al nuovo regolamento approvato Vignali chiede alla Giunta un riscontro sulla reale applicazione e d efficacia.
Mi sembra sotto gli occhi di tutti che tante prescrizioni non vengano fatte rispettare, sia in termini di divieti, sia di attività incongrue, in particolare per quanto riguarda minimarket e distributori di bevande refrigerate, e, soprattutto, in merito ai negozi sfitti.
Basta girare per la città per notare come non vengano, ad esempio, tenute pulite le vetrine, gli spazi tra serrande e vetri, e non vengano rimossi fogli manifesti volantini e residui di vita di passaggio dagli spazi di pertinenza” – racconta l’ex sindaco.
Certo è” – chiosa Vignali – “che questa situazione è anche figlia di errori e mancanza di politiche adeguate per il traffico veicolare, per i parcheggi e l’accessibilità in generale, oltre al trasporto pubblico. Per non dimenticare la sicurezza, che sappiamo essere il principale problema lamentato dai commercianti, insieme al decoro, ormai sommerso da masse di rifiuti e disordine, e la totale assenza di politica di rigenerazione urbana e commerciale degli assi principali.
In passato avevo già sollevato il fatto che i progetti per la riqualificazione delle vie del centro finanziati con le risorse introitate negli ultimi quattro anni per l’insediamento di medie Superfici di Vendita fossero fermi, rimasti nel cassetto per anni: per Via Repubblica, Via Cavour e Via XXII Luglio tutto tace e solamente dopo mie sollecitazioni e interrogazioni è partito il micro progetto di Borgo Antini. Ma non sono state impegnate le risorse presenti a bilancio da più di tre anni, tre anni nei quali il centro si è spento gradualmente mentre urgeva investire in rinnovamento, abbellimento, incremento di illuminazione per microdistretti commerciali all’interno del centro storico e dei quartieri. Politiche che avevo inserito in un’articolata mozione che ho presentato a dicembre in sede di approvazione di bilancio e che la maggioranza non ha voluto approvare.
“Magari anche con gli introiti della tassa di soggiorno, che abbiamo appreso in sede di bilancio che viene utilizzata praticamente solo per finanziare il Teatro Regio, e non progetti di valorizzazione commerciale” – precisa l’ex sindaco. Bene hanno fatto le associazioni a fare questo censimento aggiornato dei negozi sfitti”.
“Ci aspettavamo misure utili per l’accessibilità come promesso, e non dannose ed inutili come i PDAYS. Non vediamo politiche che aiutino il centro” – incalza Ludovico Pollono, presidente dell’associazione Vivi Parma. Siamo molto preoccupati, anche per l’ insicurezza e il degrado imperanti. I negozi di prossimità garantiscono vita, ordine, bellezza. Ma nessuno ci aiuta…”.
Toni sconsolati anche quelli di Emanuele Rastelli, presidente dell’Associazione l’Oltretorrente rinasce. “Il nostro è un quartiere dimenticato. Bene questi incentivi stanziati per via D’Azeglio, ma sono solo una goccia nel mare considerati tutti i problemi di sicurezza e decoro della zona. Basta fare due passi per vederlo: dal bivacco costante in P.le Corridoni, che dovrebbe essere la porta dell’Oltretorrente, all’abuso di alcool lungo le strade, con conseguenza di maxi risse, accoltellamenti e insicurezza. Speriamo che per il futuro ci possa essere un riscatto di questi quartieri”.